54 MORTI IN PAKISTAN, NUOVE TENSIONI CON L’INDIA
Nella parte settentrionale del Pakistan l’esercito nazionale ha ucciso 54 talebani provenienti dal confine con l’Afghanistan. Domenica le autorità militari pakistane hanno rilasciato un comunicato dove accusano “padroni stranieri” di aver spedito uomini armati per compiere atti terroristici.
Avendo sostenuto indirettamente il coinvolgimento del Pakistan per i fatti che si sono verificati lo scorso 22 aprile nella regione del Kashmir, l’India torna sotto i riflettori.
Dopo essersi accusati a vicenda incrementano quindi nuove tensioni tra i due Stati non solo sotto l’aspetto militare.
Le autorità dei due Paesi hanno disposto l'annullamento dei visti per i rispettivi cittadini; a partire dal 27 aprile i pakistani che si trovano in India dovranno lasciare il paese prima che vedano i loro documenti scadere. Inoltre Nuova Delhi ha sospeso il trattato di condivisione dell'acqua, il quale spartisce un sistema fluviale di vitale importanza, specie per l’agricoltura pakistana. Il Pakistan in risposta ha interrotto tutti gli scambi commerciali con l’India, compreso le compagnie aeree.
Entrambe amministrano una parte del Kashmir ma allo stesso tempo rivendicano la sovranità del territorio nella sua interezza.
Questo è solo uno degli elementi che divide le due potenze e che potrebbe portare a nuove ostilità: i recenti avvenimenti lasciano presagire ad un possibile conflitto militare. Una situazione finita nel dimenticatoio e soffocata da altre vicende potrebbe venir fuori nuovamente alla luce del sole.