IN UCRAINA LA PACE NON DURA NEMMENO PER TRE GIORNI
In Ucraina inizia un cessate il fuoco di tre giorni ma di pace non c’è nemmeno l’ombra. Da mezzanotte scorsa è cominciata una breve tregua voluta da Putin in occasione delle celebrazioni russe per l’80esimo anniversario della vittoria sul nazifascismo. Tanti però sono i dubbi su questa pausa: Zelensky non l’ha mai accettata e ha definito l’annuncio del cessate il fuoco come “un nuovo tentativo di manipolazione russo”. I nuovi raid aerei in suolo ucraino avvenuti nella notte dimostrano poi che nemmeno il Cremlino è davvero intenzionato a fermare, seppur per poco tempo, le ostilità.
Questa breve e già instabile tregua è l’unica concessione fatta da Putin finora, nonostante il pressing americano sostenuto anche da Kiev che continua ormai da mesi. Una tregua immediata, totale ed incondizionata per almeno trenta giorni è ciò invece a cui spera ancora Zelensky.
Nel frattempo, a Mosca sono atterrati i leader politici che presenzieranno alla cerimonia del 9 maggio. Tra loro anche il presidente cinese Xi Jinping, che prima di atterrare a Mosca ha lanciato un chiaro messaggio agli Stati Uniti: “l’alleanza sino-russa non è transitoria e non potrà essere scalfita dall’avvicinamento di Trump al Cremlino”.
Presenti alla parata anche il presidente brasiliano Luiz Lula e quello serbo Aleksandar Vucic. Il primo ha ribadito l’impegno del Brasile verso il multilateralismo, con la speranza di firmare accordi di cooperazione in ambito scientifico e tecnologico. Il secondo invece ha lanciato frecciatine ai leader occidentali che non vedono di buon occhio i rapporti tra Russia e Serbia.
La parata militare di domani consentirà a Putin di mostrare all’Occidente tutte le sue alleanze. Il presidente russo si sta preparando per l’evento. Il mondo è in attesa di conoscere il suo prossimo passo.