INCONTRO TRUMP-ZELENSKY, E LA TERZA SEDIA
Poco prima dell’inizio dei funerali di Papa Francesco, i presidenti Trump e Zelensky hanno tenuto un dialogo bilaterale.
Un faccia a faccia che non si vedeva dall’incontro alla casa Bianca, era il 28 febbraio.
Un incontro intimo, in cui i due presidenti siedono uno di fronte all’altro, vicini e senza un tavolo che si frapponga tra i due.
Ma ai più non è sfuggito un dettaglio. Originariamente le sedie erano tre, posizionate a formare un triangolo.
Poco prima del faccia a faccia, però, si nota un prelato che toglie la terza sedia, facendo poi accomodare Trump e Zelensky.
Un gesto che ha sollevato numerose domande. A chi era destinata la terza sedia?
Mentre i due leader si avvicinavano alle sedute, con loro era presente anche il presidente francese Macron.
Infatti si notano i funzionari vaticani sistemare tre sedute mentre i tre presidenti si avvicinano. Poi, però, Trump dice qualcosa a Macron, Zelensky annuisce, e la terza sedia scompare.
Il gesto fa presagire che la terza seduta fosse proprio per Macron, anche se poco dopo era sopraggiunto anche il britannico Starmer.
Fonti diplomatiche francesi affermano che la sedia era destinata in realtà ad un interprete, che alla fine non è servito. Rimane il dubbio, visto che all’incontro alla Casa Bianca i due presidenti avevano già dimostrato di capirsi oralmente.
Il velo di mistero aleggia anche sulle parole scambiate. Sicuramente si è parlato di Ucraina, anche se rimane ignoto ciò che Trump e Zelensky si sono detti.
Trump, dopo il faccia a faccia, ha scritto sui social che “probabilmente Putin non vuole fermare la guerra”. Un deciso passo indietro con l’amico russo, forse frutto proprio di quell’intimo colloquio avvenuto tra le colonne di San Pietro?