CONCLAVE, CHI SONO I PAPABILI?
Dopo il funerale di Papa Francesco, si avvicina ora la data d’inizio del conclave del prossimo 7 maggio che consegnerà al mondo cattolico il suo nuovo Pontefice. I cardinali elettori sono 135, per larga parte nominati proprio da Bergoglio. Un gruppo molto variegato con posizioni diverse sia per quanto riguarda la vita religiosa, sia sul tema del governo della Chiesa. A fare notizia è anche la grande quantità di Paesi coinvolti nel conclave, ben 71. Una grande novità rispetto a quello del 2013 quando i cardinali provenivano da solo 48 paesi.
Resta ora il dubbio su chi raccoglierà la pesante eredità di Papa Bergoglio, una figura capace di creare ponti, parlare a tutti i popoli ed aprire molti cantieri di dialogo.
Il primo indiziato è Pietro Parolin, già segretario dello Stato Vaticano e ritenuto da molti come il favorito numero uno. Ha grandi capacità da diplomatico, è considerato più moderato di Francesco ma ha anche meno esperienza pastorale.
Tra i 19 italiani presenti al conclave spiccano poi altri due nomi. Il primo è quello di Matteo Maria Zuppi, Arcivescovo di Bologna, vicino a Francesco per la sua posizione su migranti e bisognosi. Il secondo è Pierbattista Pizzaballa, Patriarca di Gerusalemme dei Latini, ritenuto in buoni rapporti con lo stato israeliano ma si è anche espresso in difesa dei palestinesi a Gaza.
Non mancano i candidati da tutto il mondo. Fridolin Besungu, arcivescovo di Kinshasa, rappresenta l’alternativa proveniente dall’Africa. Una figura conservatrice, con grandi capacità di mediazione e di sbrogliare questioni politiche intricate.
Progressista moderato è invece il filippino Luis Tagle, vicino alle posizioni di Bergoglio, potrebbe rappresentare una soluzione che prosegue il percorso iniziato da Francesco.
Attenzione però a non considerare anche gli altri cardinali, perché, come dice il celebre proverbio, “chi vuol entrare al conclave da papa, ne esce cardinale”.