COLDIRETTI PADOVA CONTRO I DAZI AMERICANI SUL VINO
La viticoltura padovana guarda al futuro del settore. Con i suoi 8.500 ettari coltivati a vigneto e i suoi 3.400 produttori, il vino italiano è apprezzato per la sua qualità.
Più dell’80% del vino prodotto è a marchio Doc e Docg, il biologico si attesta su 680 ettari e i vigneti coltivati secondo il Sistema di qualità nazionale e produzione integrata continuano ad aumentare.
In questa panoramica, ad avanzare sono soluzioni innovative all’insegna della sostenibilità. Sembra però esserci un problema: la minaccia dei dazi americani, che aggiunge un’incognita sul mercato internazionale. Per questi motivi, Coldiretti Padova cerca di fare il punto proponendo un incontro con gli imprenditori vitivinicoli a Vo’ Euganeo, nella sede del Consorzio Tutela Vini Colli Euganei.
I dazi spaventano la provincia patavina, che detiene il primato dell’export di vino verso gli Stati Uniti. Un quarto dei vini padovani esportati all’estero è, infatti, destinato al mercato statunitense. Per questo motivo, Coldiretti Padova chiede che siano messe in atto tutte le azioni diplomatiche necessarie per scongiurare lo stravolgimento dei flussi commerciali.
La politica dei dazi di Trump è una tipica mossa della sua strategia commerciale, basata sul protezionismo e sulla pressione economica per rinegoziare gli accordi a favore degli Stati Uniti. Questo approccio porta però con sé effetti collaterali significativi.
La loro applicazione danneggia non solo i produttori italiani ma anche importatori e consumatori americani, che si ritrovano a pagare di più i prodotti di alta qualità. Inoltre, il rischio di una guerra commerciale con l’Unione europea ha reso il contesto incerto per molte aziende, scoraggiando investimenti e aumentando tensioni internazionali.