MEDICI DI BASE: “SERVE UNA RIFORMA STRUTTURALE”
Non sono il tipo di contratto né l’inquadramento il problema, piuttosto una riforma organica della professione. L’Ordine dei Medici di Padova si esprime sulla riforma dei medici di famiglia che, se diventasse legge, vedrebbe i medici di base diventare dipendenti pubblici e lavorare alcune ore a settimana all’interno delle case di comunità.
I medici padovani, insomma, accolgono con freddezza le indiscrezioni uscite negli ultimi giorni, ben consapevoli che non basta un contratto diverso a risolvere i problemi.
Una professione, quella del medico di famiglia, sempre meno attrattiva: turni di lavoro impegnativi, molta burocrazia, un numero di pazienti in continua crescita. A fronte di stipendi più bassi rispetto ai medici specialisti. E così, oggi, i corsi di formazione – che tra l’altro non sono nemmeno una specialità universitaria – rimangono mezzi vuoti.
Le prospettive? Popolazione sempre più vecchia e sempre più bisognosa di assistenza a fronte di un numero sempre più basso di medici di base. Servono riforme urgenti per evitare il collasso.
L’Ordine dei Medici di Padova ha presentato il Direttivo che guiderà l’Ente per i prossimi quattro anni. Le priorità? Più vicinanza al territorio e ai cittadini (a partire dalle scuole), formazione e aggiornamento professionale e infine l’uso della tecnologia per migliorare la diagnosi e la cura.