PRIMO GIORNO DI “ZONA ROSSA” IN STAZIONE A PADOVA
Puntuali, come da previsione, le pattuglie della Polizia di Stato a presidiare l’area della Stazione di Padova.
In città scatta la zona rossa. Una sperimentazione di due mesi decisa un paio di giorni fa nel corso del Comitato dell’Ordine e della Sicurezza pubblica in Prefettura, dopo settimane di confronti tra posizione opposte.
Quella del Sindaco e dell’Amministrazione comunale da un lato, che non la ritenevano necessaria, e quella del Questore dall’altro, che invece spingeva per la sua introduzione.
Tanto che nel comunicato della Prefettura, il termine “zona rossa” non viene usato. Piuttosto si parla di “misure di prevenzione rafforzate”.
Interessato dal provvedimento tutto il comparto della stazione ferroviaria, comprese le delicate via Tommaseo, via Trieste e via Avanzo, ma anche viale Codalunga, via Goldoni e via Gozzi.
Nessuna zona interdetta, nessun divieto di stazionamento: semplicemente più controlli e la facoltà, da parte della Forze dell’Ordine, di allontanare persone già note per reati contro la persona e contro il patrimonio nel caso in cui si rendessero protagoniste di altre condotte illecite o anche, più semplicemente, disturbassero la quiete pubblica.
I presidi saranno giornalieri e in determinate occasioni scatteranno anche di notte. Unanime, in questo caso sì, il messaggio lanciato dalle istituzioni: per i cittadini, e per i 35 mila residenti che vivono all’interno del perimetro della “zona rossa” non cambierà nulla. Semplicemente gli occhi delle Forze delle Ordine saranno un po’ più aperti. E tra due mesi, alla fine della sperimentazione, si vedrà.