VIOLENZA:I GIOVANI PRIVATI DEI PUNTI DI RIFERIMENTO
Delicato ma alquanto attuale il tema del disagio giovanile. Assistiamo quotidianamente inermi a continue violenze che vedono per protagonisti giovani spesso minorenni. Violenze commesse per noia, per esempi sbagliati assimilati attraverso gli schermi dei telefonini. Rapine, spaccio e aggressioni scaturiscono da un bisogno personale di affermazione, in alcuni casi da un vuoto interiore incolmabile. A dirlo le Forze dell’Ordine. Quello che gli esperti sottolineano è proprio la fragilità che caratterizza le ultime generazioni. A riprova l’abbattimento dello stigma delle cure psicologiche. Negli anni ‘90 ammettere di andare dallo psicologo significava accollarsi l’etichetta di matto. Oggi la cura psicologica è un diritto civile rivendicato da universitari e famiglie nei confronti dello Stato come nel caso della mole di richieste per il bonus psicologo. In questi anni alcuni pilastri sono venuti improvvisamente a mancare, lasciando i giovani senza punti di riferimento. Famiglia , Scuola , Religione, queste le colonne con cui siamo diventati uomini e donne. Fondamenta da abbattere o da consolidare lungo l’irto percorso della nostra crescita. Questo manca completamente ai nostri giovani. Al cellulare il compito di formarli al posto nostro. Il risultato? Riempie le pagine della cronaca.