ROVIGO, SALTA IL SECONDO ASSESSORE: VIA ZANGIROLAMI

“Arrivederci e grazie”. Il sindaco di Rovigo, valeria Cittadin, ha dato nelle ultime ore il benservito al suo assessore Matteo Zangirolami. Ritirate le deleghe a Turismo, Eventi e manifestazioni, Commercio, Attività produttive e Suap, che temporaneamente sono state redistribuite a Erika De Luca, Andrea Bimbatti e Andrea Denti, in attesa che Fratelli d'Italia, partito di maggioranza relativa in consiglio comunale, proponga il nome del successore in Giunta comunale.

Ma in Municipio, la revoca dell’incarico a Zangirolami è una mossa che comunque fa rumore: già a dicembre scorso si erano separate le strade con l’assessore alla sicurezza, Mattia Maniezzo. Oggi, anche quelle con Zangirolami, pure lui interno al partito dei meloniani. Fanno due defezioni dalla Giunta comunale nei primi otto mesi di amministrazione: quasi un record, una media di un rimpasto ogni quattro mesi.

Va detto, in ogni caso, che non è stato assolutamente un fulmine a ciel sereno. Le voci sulla revoca dell’incarico a Zangirolami, ufficializzate con una determina sindacale apposita, circolavano tra i corridoi di palazzo da qualche settimana. L’ormai ex assessore, appresa la notizia, ha svelato che nei giorni scorsi aveva già firmato una lettera di dimissioni in bianco che si sarebbe dovuta concretizzare, in accordo con il primo cittadino, al termine degli eventi di Carnevale da lui organizzati. Valeria Cittadin, invece, ha preferito un colpo di spugna: il sindaco ha spiegato in un comunicato stampa che ormai tra primo cittadino e assessore si era instaurata una «collaborazione che non consentiva più una gestione amministrativa serena e costruttiva, caratterizzata da costanti conflitti». Nel decreto di revoca, però, Cittadin ha usato parole ben più pesanti per motivare il ritiro delle deleghe: “L’assessore ha operato travalicando ingiustificatamente le competenze allo stesso delegate ed assumendo iniziative autonome, non previamente condivise né con il sindaco né con gli altri assessori, con il rischio di compromettere sia gli equilibri della giunta sia, soprattutto, l’attuazione degli obiettivi di questa amministrazione, oltre che la serena e corretta prosecuzione del mandato amministrativo”. Il prossimo passo, ora, sarà la decisione da parte di Fratelli d’Italia del nome del nuovo assessore. Ma la realtà rimane: due assessori cacciati in otto mesi sono certamente un record.