TREVISO, TASK-FORCE PER RICONOSCERE I FUNGHI BUONI
L’allarme, solitamente, scatta tra i mesi di settembre, ottobre e novembre. Quella che è la vera e propria stagione di raccolta, dal punto di vista atmosferico. Ma l’ULSS della Marca trevigiana, per tutto l’anno, ha deciso di investire in un’equipe dedicata esclusivamente alla prevenzione delle intossicazioni da funghi velenosi.
Ogni anno, sono almeno una decina i casi – nel recente passato in aumento – di persone finite in ospedale dopo aver ingerito funghi non commestibili nella sola provincia di Treviso. Tra i casi più eclatanti, lo scorso autunno si è registrato quello di una coppia di coniugi per un grave avvelenamento: i due avevano raccolto in un prato dei funghi simili alle mazze di tamburo, ma che in realtà erano dei Lepiota, visivamente quasi uguali agli altri, ma di piccola taglia e - soprattutto - potenzialmente mortali. Erano quindi finiti in ospedale con dolori lancinanti allo stomaco, una gastroenterite acuta e una forte insufficienza epatica: hanno rischiano grosso, ma l’hanno superata.
L’azienda sanitaria di Treviso, perciò, continua non solo nella sua opera di informazione, che sta partendo in queste settimane, ma conferma anche quest’anno il servizio di consulenza gratuita ai cittadini, che possono sottoporre i funghi freschi, raccolti naturalmente secondo le regole previste dai comuni, al gruppo di specialisti nei distretti di Treviso, Pieve e Asolo che mettono a disposizione micologi esperti per verificare che siano effettivamente commestibili. Spesso, infatti, le intossicazioni sono causate dalla raccolta di funghi velenosi da parte di persone poco esperte. Ma va ricordato che ci sono anche funghi generalmente commestibili, che possono essere nocivi se raccolti in luoghi non idonei o cucinati in modo inappropriato. L’esempio più noto è quello del comune “chiodino”, il più raccolto nella zona pedemontana: tossico da crudo, diventa commestibile solo dopo una pre-bollitura di venti minuti, l’eliminazione dell’acqua, e la successiva cottura definitiva.
