DAZI: HA VINTO TRUMP, HA PERSO L’EUROPA
Il giorno dopo l’annuncio dell’accordo tra Stati Uniti e Unione Europea sui dazi la sensazione è che per il Vecchio Continente sia stata una sconfitta su tutta la linea.
E dire che sarebbe potuta andare molto peggio è solo una magra consolazione.
Il 15% sulle merci europee è senz’altro meglio rispetto al 30 o addirittura al 50% paventato da Trump in precedenza. Ma è peggio rispetto a quanto l’UE sperava di portare a casa. E questo almeno per tre motivi.
Il primo: l’accordo è profondamente asimmetrico. 15-0 per gli Stati Uniti, visto che l’Europa non solo non applicherà dazi a sua volta, ma si è pure impegnata ad acquistare prodotti energetici americani per 750 miliardi di dollari e ad investirne altri 600 nel paese, una parte per acquistare armi.
Il secondo: i dazi non risparmiano tre settori che per l’Europa sono fondamentali e su cui si sperava di strappare qualche concessione, vale a dire auto, prodotti farmaceutici e semiconduttori.
Il terzo: nessuno sconto su acciaio e alluminio, che rimarranno al 50%.
E poi ce ne sarebbe un quarto, meno economico ma più politico: l’Unione Europea ha mostrato ancora una volta tutta la sua debolezza. Non è riuscita ad imporre contro dazi e si è dimostrata troppo macchinosa al suo interno: le differenza di vedute tra i vari paesi membri non hanno permesso alla Presidente della Commissione Europea von der Leyen di presentarsi davanti a Trump forte del sostegno di tutti i 27. E questo ha pesato. A quel punto, allora, von der Leyen ha ritenuto che accettare i dazi al 15% fosse il minore dei mali, scongiurando percentuali più alte in caso di un braccio di ferro.
Resta comunque il fatto che per Italia e Veneto è un duro colpo: l’export agroalimentare del Veneto, da solo, vale un miliardo di euro. Mentre le province più penalizzate rischiano di essere Belluno e Vicenza, da dove partono due dei prodotti più venduti negli States, ossia oro e occhiali.
Un duro colpo, insomma, ma non una catastrofe. Ne è convinto il Professor Roberto Antonietti, docente di Politica Economica dell’Università di Padova, intervenuto a Tv7 Match.