LAVORO VENETO, IL BILANCIO DEI PRIMI MESI DEL 2025
È positivo il bilancio del mercato del lavoro veneto nei primi due mesi dell’anno. La crescita dei posti rimane comunque più lenta rispetto a quella fatta registrare nell’ultimo biennio. Infatti dopo un mese di gennaio caratterizzato da una leggera flessione, a febbraio il saldo occupazionale è tornato positivo. A rivelarlo è l’analisi mensile de La Bussola di Veneto Lavoro.
Molti sono i dati interessanti forniti dal rapporto. Fra tutti viene evidenziato come nel periodo in analisi sia assunzioni che cessazioni siano diminuite rispetto al 2024, sintomo di una maggiore staticità del mercato.
Ad essere interessate dal calo nel volume di assunzioni sono state principalmente le donne con un -5% che si concretizza in una diminuzione sia dei contratti a tempo pieno che ridotto.
Tra le motivazioni che portano alla fine dei contratti, quest’anno diminuiscono le dimissioni, le cessazioni per fine termine e i licenziamenti. Aumenta però il preoccupante fenomeno dei licenziamenti collettivi, legati a questioni specifiche di crisi aziendali.
Tra le provincie venete quella veneziana è quella che presenta il bilancio occupazionale più elevato, seguita dalla provincia di Verona e dalla marca trevigiana. Fanalino di coda è invece la provincia di Rovigo.
Un andamento positivo è stato registrato per settori quali costruzioni, industria alimentare e metalmeccanico. Ottimo anche il risultato del settore turistico che nel mese di febbraio ha visto un aumento delle posizioni lavorative rispetto al 2024. Tra i settori caratterizzati dal segno meno ci sono invece l’occhialeria, i servizi di pulizia e il comparto dell’editoria e della cultura.