MARE, LAGHI, FIUMI: 400 ANNEGAMENTI L'ANNO
Ogni anno nel nostro Paese perdono la vita circa 400 persone annegate in mare, laghi o fiumi. La Società di Medicina Ambientale che ha diffuso i dati sulle troppe tragedie chiede interventi per evitare ulteriori morti. In meno di tre mesi grazie anche alle temperature roventi , si contano 46 vittime , tre ogni due giorni. Si tratta molto spesso di giovani di origine straniera che spesso non sanno nuotare o che non conoscono la pericolosità di immergersi nelle acque dolci. Fiumi e laghi molto spesso sono ancora più pericolosi del mare. Non tutti sanno che, nel caso dei fiumi, si nascondono insidie non visibili come; sifoni o inghiottitoi, dove l'acqua scorre rapidamente e può intrappolare i bagnanti. I fondali dei fiumi possono essere irregolari, con rocce, rami e altri ostacoli, e possono cambiare rapidamente a causa dell'erosione o di piene, inoltre possono avere correnti forti e imprevedibili, che possono trascinare via anche i nuotatori esperti. Senza dimenticare che lungo gli argini fluviali non c’è assistenza ai bagnanti. Anche i laghi hanno la loro porzione di insidie, come; fondali irregolari e torbidi, presenza di piante acquatiche che possono creare problemi ai bagnanti e correnti, oltre a potenziali pericoli legati alla qualità dell'acqua. Incoscienza condita ad un pizzico di spavalderia , alla base dei molti decessi in aumento rispetto all’anno precedente. Alcuni comuni del Veneto sono corsi ai ripari, chi intensificando divieti , sanzioni e chi con la realizzazione di pieghevoli informativi suoi rischi di cui si parla nel servizio. La speranza è che in un caso o nell’altro si possa limitare in futuro il numero di vittime.