QUASI 4000 MORTI PER PFAS, LO STUDIO DELL'ATENEO
Quasi 4000 morti in oltre 3 decenni. Sono dati impressionanti quelli forniti dalla ricerca dell'Università di Padova dedicata ai PFAS in Veneto.
Sostanze impegnate nei processi di impermeabilizzazione, per anni sversate nelle acque dei fiumi da fabbriche specializzate, come la Miteni di Montecchio Maggiore, e che sono responsabili di un severo inquinamento delle falde, in particolare tra il basso vicentino e il montagnanese.
Lo studio è stato condotto da un team dell'ateneo patavino, guidato dal professor Annibale Biggeri e pubblicato sulla rivista scientifica Environmental Health.
Per la prima volta è stata dimostrata un'associazione tra l'esposizione alle sostanze PFAS e il rischio elevato di morte per malattie cardiovascolari. A farne le spese sono soprattutto i più giovani.
A fronte di una contaminazione estesa su 30 comuni e che riguarda 350 mila persone la ricerca di Biggeri ha rilevato che, dal 1985 al 2018, si è registrato un eccesso di oltre 3800 morti.
Ma non è tutto: è stato evidenziato, infatti, anche un aumento del rischio di insorgenza di malattie tumorali nella popolazione più giovane, esposta ai PFAS negli anni della crescita.