SOLDI DELLA MAFIA RICICLATI A NORDEST: 16 INDAGATI
Avrebbero riciclato proventi della criminalità organizzata in attività commerciali. È l'accusa alla base di un'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip di Bologna, Domenico Truppa, ed eseguita dalla Guardia di Finanza nei confronti di un imprenditore di origine calabrese, Omar Mohamed, da tempo residente a Bologna e una persona di origine campana, Massimo Nicotera, ritenuta contigua ad associazioni di stampo camorristico. Sono stati eseguiti sequestri per circa due milioni e perquisizioni, tra Italia e Germania, in un’inchiesta che vede indagate altre 14 persone, con ordinanze di custodia cautelare eseguite in mattinata dai baschi verdi anche tra le province di Padova, Mantova, Latina, Napoli e Crotone.
I due soggetti, indagati dalla Direzione distrettuale antimafia di Bologna, sono accusati insieme agli altri 14 di una lunga serie di reati, alcuni dei quali aggravati dal metodo mafioso: riciclaggio, reimpiego di proventi illeciti, usura, estorsioni, malversazione di erogazioni pubbliche, trasferimento fraudolento di valori, stupefacenti, sfruttamento della prostituzione e tentato sequestro di persona.
I finanzieri hanno ricostruito infatti gli intrecci relazionali di cui beneficiava l'imprenditore calabrese, proprietario di alcuni noti locali del bolognese, e di come avrebbe ricevuto nel tempo "finanziamenti anomali" da parte di pregiudicati ritenuti vicini a Camorra e 'Ndrangheta. Una sorta di prestiti, a volte in contanti a volte con operazioni finanziarie, che venivano poi reimpiegati nell'acquisizione di società, immobili e auto di lusso. Denaro di provenienza illecita, frutto degli affari delle associazioni criminali, che veniva quindi ripulito e restituito ai mandatari grazie ad imprenditori locali, con l'emissione di fatture false per operazioni inesistenti. La Guardia di Finanza ha proceduto perciò al sequestro, all’imprenditore bolognese, di quote sociali, compendi aziendali, immobili e altri beni per un valore complessivo di circa 2 milioni di euro, comprese le società proprietarie di rinomati locali di ristorazione nel centro storico di Bologna.