C’ERANO I BORSEGGIATORI: SIGILLI ALLA TABACCHERIA
Una famosa tabaccheria di Rialto complice dei borseggiatori? E’ l’ipotesi su cui stanno lavorando i Carabinieri di Venezia. Si tratta di un’attività storica del capoluogo lagunare, frequentata ogni giorno da migliaia di residenti e turisti. Ma secondo le indagini dei Militari dell’Arma, dietro al banco si nasconderebbe ben altro. Nelle scorse ore, due volti noti alle forze dell’ordine sono stati sorpresi all’interno dell’esercizio con in mano decine di carte di credito e bancomat, tutti intestati a persone diverse. Secondo gli inquirenti i due, dopo aver borseggiato i turisti nel centro storico, erano pronti a usare le carte per fare acquisti rapidi, prima che i titolari ne bloccassero l’uso. È una tecnica ormai diffusa: transazioni veloci, sotto la soglia del PIN, o prelievi agli sportelli se il codice è stato carpito con uno sguardo veloce. Ma perché si arrivi a ipotizzare la chiusura del negozio, forse ci sono elementi ben più gravi di un singolo episodio. Un’indagine che forse prosegue da tempo e che ha fatto ipotizzare agli inquirenti che ci sia una qualche complicità da parte dell’esercizio commerciale. Le responsabilità, comunque, sono tutte da accertare. Nel frattempo continua senza sosta anche il lavoro del nucleo anti-borseggi della Polizia locale. Agenti in borghese, presenti ogni giorno tra calli e campielli, hanno fermato 43 ladri dall’inizio dell’anno, molti dei quali già noti, alcuni addirittura minorenni. Venezia, meta turistica per milioni di persone, resta anche teatro di un costante braccio di ferro tra forze dell’ordine e criminalità. E ora, anche una bottega storica finisce nel mirino delle indagini.
