TRENTINI, LA CONFERMA DI TAJANI: “E’ IN CARCERE”
A confermare che Alberto Trentini è detenuto in un carcere venezuelano è direttamente il Ministro degli Esteri Antonio Tajani nel corso di un punto stampa alla Farnesina.
Il 45enne cooperante originario del Lido di Venezia si trova rinchiuso da più di due mesi, fermato ad un posto di blocco nel corso di una missione umanitaria in soccorso alle persone con disabilità, e ancora senza un formale capo di imputazione a suo carico.
Dopo le prime settimane di lavoro diplomatico a fari spenti, nelle scorse ore i primi passi più decisi da parte del Governo.
Tajani, in ogni caso, esclude che si tratti di una rappresaglia di Maduro.
Dopo il caso di Cecilia Sala, riportata in Italia dopo 21 giorni di detenzione nel famigerato carcere iraniano di Evin, un altro concittadino spera in un intervento del Governo.
E lo spera anche la famiglia di Trentini, che da due mesi ormai vive nell’angoscia.
Ha superato le 15 mila firme intanto la petizione online lanciata sulla piattaforma change.org da un’amica del giovane per chiedere il suo rilascio.
Ma la situazione, in Venezuela, è delicata: il paese è preda del regime dittatoriale di Maduro, che perseguita sistematicamente oppositori politici e cittadini stranieri il cui comportamento sia ritenuto anche solo sospetto.
Tanto che lo stesso Trentini, secondo indiscrezioni, nei mesi precedenti al suo arresto aveva confidato l’intenzione di dimettersi dalla ong per cui lavorava a causa del clima sempre più ostile nel paese.