VIA AL PROCESSO PER L’OMICIDIO DI GIACOMO GOBBATO
Si è aperto in Corte d’Assise a Venezia il processo a carico del 38enne moldavo accusato dell’omicidio volontario di Giacomo Gobbato, ucciso a coltellate nella notte del 20 settembre scorso a Mestre nel tentativo di sventare una rapina.
Durante la prima udienza tecnica, il collegio ha accolto le richieste di accusa, difesa e parti civili, disponendo l’acquisizione delle principali prove testimoniali e documentali. Tra queste, la deposizione dell’imputato, la consulenza medico-legale dell’autopsia, le testimonianze delle forze dell’ordine, di un’amica della vittima e dell’amico che quella notte tentò di fermare l’aggressore, rimanendo a sua volta gravemente ferito.
Nel fascicolo anche i video delle telecamere di sorveglianza comunali e quelli forniti da una testimone. Gobbato fu colpito tre volte: una coltellata alla mano, una al gluteo e, infine, quella fatale al cuore.
Oltre all’omicidio aggravato e alle lesioni, l’uomo è accusato di due rapine ai danni di donne straniere.
Una delle due, avvenuta a poche centinaia di metri dal luogo dell’omicidio, era stata immortalata da un video filmato da un appartamento vicino e circolato in rete.
Ad evitare il peggio, in quell’occasione, erano stati alcuni ragazzi che si trovavano nel bar di fronte ed erano riusciti a immobilizzarlo.
Le prossime udienze sono previste il 27 maggio, per l’interrogatorio dell’imputato e la visione dei filmati, e l’8 luglio per la discussione finale. Dopo quella data, è attesa la sentenza.
Nei giorni successivi al delitto, a Mestre si era tenuta una grande manifestazione promossa dai centri sociali, a cui Giacomo apparteneva. Più di diecimila persone avevano sfilato al grido di "Riprendiamoci la città", in un corteo tra musica e striscioni per chiedere giustizia e sicurezza.