AVANTI PADOVA, INUTILE FASCIARSI LA TESTA ADESSO!
Guai a parlare di emergenza. Il Padova, è vero, ha dilapidato quattro punti nelle ultime quattro gare. Ha permesso al Vicenza, vittorioso per 4-1 di schianto sull'Alcione al "Menti", di portarsi adesso a 6 punti di distacco, a sole tre gare dallo scontro diretto tra le prime due. Ha pareggiato le ultime due gare casalinghe, nonostante un calendario che sembrava più agevole rispetto a quello dei rivali, e soprattutto contro la Pro Vercelli non ha nemmeno sfoderato una prestazione degna delle precedenti: contro l'Arzignano, altro 1-1, almeno il suo l'avevano fatto, Crisetig e compagni. Contro i piemontesi invece la partita è stata giocata al di sotto delle proprie possibilità, sicuramente per merito dell'avversario ma certamente anche per demeriti propri.
Guai, però, a parlare di crisi. Il Padova rimane capolista incontrastato e, volendo proprio dirla tutta, dopo il vantaggio piemontese le sue occasioni le ha comunque create, per pareggiare e magari anche vincere e festeggiare in modo migliore il compleanno numero 115, festeggiato solamente con una maglia storica che nemmeno stavolta ha portato bene. Sicuramente ha commesso un errore: è caduto nelle provocazioni dei piemontesi, che hanno cominciato a perdere tempo già dai primi 45 minuti e sono ricorsi al fallo in maniera sistematica. Avrebbe potuto esserci un rosso in avvio di ripresa, per la gomitata di Siafa, già ammonito a Perrotta, e il contatto in area tra Iotti e Fusi certamente sarebbe stato da rivedere al Var, ci fosse stato. Meno male che Perrotta il pari l'ha trovato: sei punti sono comunque un vantaggio importante, a patto però che adesso si cambi registro, e non se ne lascino altri per strada.