CONSIGLIO EUROPEO, SI ACCELERA SULLA DIFESA
Competitività economica, migrazioni e Libro bianco sulla difesa. Sono stati questi i temi discussi durante il Consiglio europeo iniziato ieri. Un’occasione utile per i leader europei per discutere attorno ad un tavolo del piano sulla difesa presentato dalla Commissione negli scorsi giorni.
Come si evince dalle conclusioni del summit, il Consiglio ha invitato ad accelerare su tutti i fronti per aumentare la prontezza difensiva dell’Europa. L’arco di tempo previsto per fare ciò è di cinque anni, così da affrontare nel migliore dei modi il lento disimpegno statunitense e una ipotetica minaccia russa.
Caldo è inoltre l’invito dei leader europei diretto a Consiglio e colegislatori a portare avanti i lavori sulle recenti proposte della Commissione riguardo il riarmo.
Già a Giugno la situazione potrebbe essere meglio delineata, con un nuovo Consiglio europeo che arriverà subito dopo il vertice Nato in Olanda, in cui si prevede un aumento nel target di spesa degli alleati sotto l’impulso di Trump che annuncia: voi continuate la guerra, io mi approprio delle risorse ucraine.
Sulla questione Ucraina è stata raggiunta una visione comune, fatta eccezione per l’opposizione del leader ungherese Orban. Punto fondamentale è quello del sostegno a Kiev che deve continuare ad essere costante. Da una parte il Consiglio ha supportato l’approccio di “pace attraverso la forza”. Dall’altra invece ha ribadito il sostegno ad una pace globale e duratura, basata sui principi delle Nazioni Unite e del diritto internazionale. Lo strabismo politico impera.
Messaggi sono stati indirizzati anche alla Russia, alla quale è stato richiesto di iniziare un percorso credibile di pace e di rilasciare i civili ucraini deportati illegalmente in Russia e Bielorussia. Se non dovessero esserci passi avanti, ecco che potrebbero arrivare nuove sanzioni dall’Europa, che come le precedenti non serviranno a nulla ma penalizzeranno i cittadini europei con rincari energetici astronomici. Una vera pace tra Russia ed Europa gioverebbe ad entrambi ma penalizzerebbe l’America.