DOMANI WITKOFF A DOHA, PROSEGUIMENTI IN SIRIA
Domani l’inviato speciale per il Medio Oriente Steve Witkoff sarà presente a Doha per partecipare attivamente ai negoziati tra Hamas e Israele.
In un’intervista rilasciata a Fox News ha incalzato l’organizzazione terroristica, affermando che lo stallo degli ostaggi non può continuare.
Hamas, dal canto suo, ha ribadito la volontà di proseguire con la fase due dell’accordo di tregua, scavallando le proposte statunitensi e israeliane di prolungare la prima fase.
Inamovibile anche sulla questione degli armamenti: l’organizzazione non rinuncerà al suo arsenale “anche se la leadership (palestinese, ndr) dovesse cambiare”.
La questione ha avuto, peraltro, una marcata importanza anche nei colloqui con l’inviato USA per gli ostaggi Adam Boehler, figura legata all’uomo d’affari palestinese-americano Bashar al-Masri, attore indipendente che potrebbe avere un ruolo rilevante per la tregua.
Nel frattempo, in Siria il Ministero della Difesa ha annunciato la conclusione “con successo” dell’operazione militare che ha portato alla morte di oltre 1000 persone, tra cui civili appartenenti alla minoranza alawita, branca sciita di cui faceva parte lo stesso dittatore deposto Assad.
Preoccupazioni e condanne sono arrivate, in particolare, dall’Unicef, “profondamente allarmato” per la morte di almeno 13 bambini. Si attendono i risultati della commissione d’inchiesta istituita dalle autorità.
È stato raggiunto un accordo tra la presidenza e le Forze democratiche siriane dominate dai curdi, al fine di integrare le istituzioni civili e militari dell’amministrazione autonoma curda nel quadro dello Stato siriano.