GAFFE USA: REPORTER INSERITO IN UNA CHAT MILITARE
Una notizia bomba, nel senso letterale del termine.
Gli è caduta così dal cielo, la notizia s’intende, al giornalista americano Goldberg.
Il giornalista della rivista “Atlantic” era stato infatti aggiunto ad una chat militare statunitense in cui si organizzano i raid aerei nello Yemen contro gli obiettivi Houthi.
Gli Stati Uniti hanno iniziato ad attaccare le milizie Houthi lo scorso 15 marzo, e ben 4 giorni prima Goldberg era stato inserito nella chat comune in cui si ultimavano i preparativi per gli attacchi aerei.
All’inizio Goldberg era abbastanza scettico sulla fondatezza dei messaggi che venivano inoltrati, poi, però, ha notato che ad ogni operazione aerea organizzata nel gruppo, seguiva effettivamente notizia di un bombardamento sulla stessa area, allora il giornalista ha capito di essersi infiltrato, seppur involontariamente, in qualcosa di grosso.
Al gruppo appartengono anche alti funzionari federali, tra cui il vicepresidente Vance e il consigliere per la sicurezza Waltz: proprio quest’ultimo ha inviato a Goldberg l’accesso al gruppo, per un motivo o errore ancora da chiarire.
Nella chat il vicepresidente Vance ha scritto anche alcuni messaggi contro l’Europa: “Odio salvare di nuovo l’Europa” afferma il vicepresidente, ignaro di essere letto da un giornalista.
Negli screen si nota molto bene che il gruppo ha anche impostato un timer di 4 settimane per la distruzione automatica dei messaggi.
Subito dopo lo scoop, il presidente Trump ha tuonato contro la rivista Atlantic, a cui appartiene Goldberg, difendendo a spada tratta il suo staff.
I democratici parlano di una falla clamorosa della sicurezza interna e chiedono un’indagine.
Come si dice, a volte la notizia arriva da sola e quando meno la si aspetta.