ISRAELE VERSO LA DERIVA ILLIBERALE
Mentre la guerra imperversa a Gaza, non sono pochi i problemi interni di Israele.
Il principale tra questi è legato al controverso disegno di legge approvato dalla Knesset, il Parlamento israeliano.
La legge prevede un maggiore controllo politico sulla nomina dei giudici, in particolare riguardo alla composizione del Comitato per le nomine giudiziarie, che al momento conta 9 membri.
Nel nuovo comitato, che entrerà in vigore dalla prossima legislatura, verrà ridotto il potere della Corte Suprema e rimossa la componente dell’ordine degli avvocati, aprendo le porte ai membri del governo di insediarvisi.
La controversia si inserisce in un periodo di ampio distanziamento tra Netanyahu e la Corte Suprema, che ha peraltro sospeso il licenziamento del capo dello Shin Bet, un’ala dei servizi segreti israeliani, voluto invece dal premier.
La preoccupazione dei cittadini e della comunità internazionale è quella di una deriva illiberale e volta a minare l’indipendenza della magistratura, un processo già iniziato nel 2023, ma che poi è stato messo in pausa dalla guerra iniziata il 7 ottobre dello stesso anno.
In settimana sono state molte le proteste, accompagnate anche da un tentativo dell’opposizione di boicottare la seduta di discussione del disegno di legge, con allestimenti di tende e uffici fuori dalla Knesset.
Infine, alcune timide manifestazione a Gaza contro il governo di Hamas hanno portato l’organizzazione fondamentalista a definirle come il “megafono di Israele”.