L’EUROPA FINANZIA LA NUOVA SIRIA
La nona conferenza di Bruxelles sulla Siria, con la partecipazione del nuovo Ministro degli Esteri siriano Asaad al-Shaibani, ha raccolto la somma di 5,8 miliardi di euro tra prestiti e sovvenzioni, destinati al supporto della popolazione fuori e dentro il paese martoriato da anni di guerra civile.
In prima linea, tra gli altri, l’Italia, rappresentata dal vicepremier Tajani che ha peraltro invitato il suo omologo siriano a Roma.
I nuovi aiuti del governo si concentreranno su ripresa e sviluppo.
I piani italiani seguono la falsariga di quelli comunitari, che già nelle scorse settimane hanno iniziato a sollevare sanzioni su settori chiave dell’economia di Damasco.
Tajani, come la Presidente della Commissione Europea Von Der Leyen, invitano però a rapportarsi con la nuova Siria con cautela: non sono state dimenticate infatti le violenze delle forze filo governative che nelle scorse settimane hanno portato alla morte di oltre 1300 civili nelle zone costiere.
Il Presidente ad interim al Jolani ha dichiarato la propria volontà di trovare i responsabili e punirli, fatto che, insieme alla firma della Costituzione transitoria di settimana scorsa e agli accordi con le minoranze curde e druse del Paese sembra mostrare una Siria veramente intenta a voltare pagina e a garantire diritti per tutti.
Sarà veramente così?