PROTESTE IN TURCHIA, PER ERDOGAN È TERRORISMO
La tensione è alta ad Istanbul e nelle maggiori città turche a seguito dell’arresto del sindaco Ekrem Imamoglu per accuse di corruzione e favoreggiamento al terrorismo. Il Primo Cittadino è infatti considerato il principale avversario dell’attuale presidente Erdogan, competitor nelle elezioni del 2028.
I sostenitori di Imamoglu gridano al golpe, descrivendo il presidente Erdogan come un dittatore. Ricordiamo infatti che la sua attuale presidenza risulta incostituzionale, poiché il limite di mandati è di due, mentre nel 2023 Erdogan è stato eletto come Presidente per la terza volta.
A Istanbul, come nella capitale Ankara e nelle maggiori città, sono state vietate le manifestazioni, ma questo non ha impedito a migliaia di sostenitori del Primo Cittadino arrestato di scendere in piazza per mostrare il proprio dissenso.
Il governo ha anche bloccato o reso difficile l’accesso ai social media.
Imamoglu ha lanciato un appello ai magistrati affinché reagiscano contro questa detenzione politica.
Non sono mancati gli scontri dei manifestanti con la polizia, e più di 50 persone sono state arrestate sotto accuse di “incitamento all’odio” sui social.
Il Presidente Erdogan ha dipinto le manifestazioni come “terrorismo di strada”, ma questo non ha fermato lo spirito critico della popolazione, in un’era in cui le basi della democrazia turca sembrano venire sempre meno.