STOP ALL’EMBARGO RUSSO? KIEV NON È D’ACCORDO
Continuano i negoziati in Arabia Saudita per la tregua in Ucraina. Le parti in conflitto stanno giungendo ad un’intesa, con un primo timido avvicinamento tra Russia e Ucraina.
Kiev e Mosca hanno infatti trovato l’accordo per il cessate il fuoco limitato sul Mar Nero.
I due Paesi dovranno garantire la sicurezza di navigazione sul Mar Nero, limitare le truppe e cessare i bombardamenti diretti alle infrastrutture energetiche, tra cui gasdotti e oleodotti.
Zelensky e Putin hanno poi dato il loro assenso alla tregua di 30 giorni fortemente voluta da Trump, ed entrambi sono d’accordo sulla futura presenza di osservatori di Paesi terzi per il monitoraggio del cessate il fuoco.
Tuttavia l’intesa è rallentata da una richiesta americana, a cui Zelensky si oppone fortemente.
La Casa Bianca ha infatti diffuso due documenti contenenti i cinque termini per la pace: le due note sono uguali nei primi quattro punti, ma non nell’ultimo.
Nel documento diretto alla delegazione russa, infatti, Trump ha inserito la cancellazione dell’embargo verso la Russia, con la conseguente riapertura dei confini e la ripresa del commercio di prodotti agricoli, in primis il grano.
Una prospettiva che non piace al presidente ucraino, il quale pensa che la ripresa di relazioni commerciali potrà favorire la Federazione Russa prima del raggiungimento effettivo della pace.
Certo è che l’Europa trarrà vantaggio da un possibile stop all’embargo: la ripresa del commercio agricolo con la Russia abbasserà l’inflazione dilagante e risolverà il problema dell’importazione di materie prime, aggravato dai dazi di Trump.
È il ritorno alla normalità il vero grande passo verso la pace, non il riarmo.