MEDICI DI FAMIGLIA IN FUGA: ALLARME A PADOVA
A Padova è allarme rosso per la medicina di base. Nei primi cinque mesi del 2025, ben 26 medici di famiglia hanno lasciato il servizio: 21 per pensionamento e 5 per cessazioni anticipate. Un numero che potrebbe aumentare nelle prossime settimane, segno di una crisi che non è più emergenza ma tracollo annunciato.
Attualmente, in provincia, restano in servizio 573 medici di medicina generale, ma il ricambio generazionale è praticamente fermo. I corsi di formazione non riescono a coprire i posti disponibili, molti giovani preferiscono specializzarsi altrove e chi termina il percorso spesso sceglie un’altra strada.
Le cause di tutto ciò sono note, come le poche borse di studio e le condizioni lavorative sempre più scoraggianti.
La medicina di famiglia, oggi, è percepita come poco attrattiva: meno pagata rispetto alle specializzazioni e con carichi di lavoro che superano spesso le 10-12 ore giornaliere.
I medici dovrebbero seguire al massimo 1.200 pazienti, ma molti ne hanno oltre i 1500 e solo il 20% lavora in gruppi integrati, con segreterie e infermieri.
Per compensare la carenza, la Regione ha alzato i tetti, mettendo pero così a rischio la qualità dell’assistenza. Il futuro è incerto, per cambiare le cose servono investimenti, programmazione e una scelta politica chiara: credere davvero nella medicina generale o continuare a ignorarne il crollo.