PALESTRO, UN QUARTIERE CHE RESPIRA POTENZIALITÀ
A Padova, nel quartiere Palestro il tempo scorre più lento. Nel rione padovano denominato anche “Chinatown” lo spirito partigiano è ancora acceso, ma convive con una consapevolezza tutta del ventunesimo secolo.
Sebbene l’età media sia piuttosto avanzata, come dimostrato dai suoi residenti storici, è presente una comunità straniera di prima e seconda generazione, che ha trovato negli spazi del quartiere Palestro un sostegno enorme contro l’emarginazione.
Simbolo di ciò è l’Associazione Sportiva Dilettantistica “Quadrato Meticcio”, che dal 2012 fornisce supporto e beni di prima necessità a quei soggetti altrimenti vulnerabili e lasciati all’isolamento.
In una realtà dominata da anziani e famiglie, non sorprende la capillarità dei servizi di vicinato, da fruttivendoli, aree verdi, caffetterie, scuole, fino alla pulitura a secco. Particolarmente rilevante è la realtà della clinica popolare Azadi adiacente a Piazza Caduti della Resistenza.
Sotto la guida congiunta di medici in pensione e neolaureati volontari, la clinica fornisce servizi di cura volti a colmare l’abbandono provato da molti anziani e stranieri emarginati, invisibili agli occhi della sanità nazionale.
Il quartiere Palestro dispone di uno spirito comunitario vivo, ma non mancano i punti di criticità.
Il primo può essere individuato in Campo di Marte, un’area di circa 35 mila metri quadrati al momento inutilizzata, ma che potrebbe rappresentare una possibilità di rigenerazione urbana.
Un altro ostacolo al potenziale di Palestro sta nella quantità spropositata di alloggi Ater destinati ad essere ristrutturati, un progetto arenato da anni e che peraltro ha obbligato molte famiglie a trasferirsi.
Insomma, si tratta di un quartiere legato alla sua storia e alla sua identità, aperto però a nuove demografie, come dimostrato dalla percentuale di stranieri residenti, ma anche di studenti che vi si trasferiscono, un fenomeno in crescita negli ultimi anni.