UCCISA DAL TRENO, NESSUNA COLPA DEI MACCHINISTI
Non ebbero colpe, i due macchinisti della motrice ferroviaria che il 10 ottobre dello scorso anno investì una ragazza di soli 12 anni, morta poi in ospedale per le gravi ferite riportate.
È questo l’esito della perizia tecnica firmata dall’ingegnere veronese Luigi Cipriani, specializzato in infortunistica stradale e ricostruzione meccanica di sinistri, e trasmessa al pubblico ministero titolare dell’indagine. Per il perito, i due macchinisti appena scorsero la ragazza sui binari azionarono il freno, ma non riuscirono a fermare il pezzo nonostante andassero a 52 chilometri orari, ben al di sotto dei 60 prescritti in quel tratto di binari. Fu purtroppo con imprudenza che la dodicenne, che attraversava con le sbarre abbassate, forse per tornare il prima possibile a casa nel vicino quartiere di San Lazzaro, a non accorgersi di della locomotiva che stava arrivano.
Un documento, quello arrivato in Procura a Padova, che avvia verso l’archiviazione il fascicolo aperto per omicidio colposo nei confronti dei due macchinisti, un 65enne di Busto Arsizio e un 63enne di Novara. La loro posizione è stata chiarita e dovrebbe essere archiviata.
Ma le indagini andranno ancora avanti, per capire se il binario fosse adeguatamente segnalato e se i mezzi per impedire il passaggio a livello erano rispettosi delle norme di sicurezza previste. Potrebbero esserci allora responsabilità del Comune o del Gruppo Ferrovie? Domande alle quali la procura sta cercando ancora di rispondere.
