L'ITALIA NEL MIRINO DEI RICATTI WEB DEGLI HACKER
C'è un fenomeno globale che viaggia nelle reti telematiche e che punta, direttamente, a metterle in crisi, se non addirittura fuori uso. Un sistema criminale consolidato che punta il suo mirino sulle attività produttive, ma che rischia id minare persino al sicurezza nazionale. Parliamo del fenomeno del ransomware, l'estorsione telematica: un attacco hacker che paralizza i dati di un'azienda, compromettendone l'operatività e minacciandone privacy e proprietà intellettuali e industriali, con l'obiettivo di restituire tutto dietro pagamento di un riscatto.
Secondo l'ultimo rapporto sulla cybersicurezza aziendale, elaborato dall'Istituto AIPSI, quasi il 70% delle aziende italiane ha subito almeno una volta un attacco informatico, e almeno un'azienda su 4 è stata vittima di un attacco o un tentativo di infiltrazione con un ransomware. Le tipologie di imprese più colpite, sono soprattutto quelle che si occupano di istruzione, i professionisti come avvocati, commercialisti, notai ed enti pubblici, e subito dopo le industrie manifatturiere e di costruzioni. Bacini che ovviamente sono sensibili perché contengono dati personali estremamente protetti, oppure segreti industriali.
Negli anni, si sta diffondendo una consapevolezza sempre più marcata tra le imprese a rinunciare alla negoziazione con gli hacker: il consiglio degli esperti, è sempre quello di non cedere al ricatto e al pagamento immediato, ma di rivolgersi ai professionisti per recuperare i dati trafugati. Il problema, però, è ovviamente che una ditta non può fermarsi a tempo indeterminato. Negli ultimi due anni, poi, si è assistito anche a due nuove tendenze. La prima, con le guerre in atto in medio Oriente e in Ucraina, è quella di un ricorso sistematico agli attacchi digitali per diffondere disinformazione e mala informazione, anche attraverso l'intelligenza artificiale. La seconda, è la certezza che ormai dietro gli attacchi alle aziende italiane non ci sono più solamente grandi organizzazione criminali di pirati informatici. Sempre più spesso, sono giovani particolarmente versatili che una volta acquisiti i dati, li rivendono al miglior acquirente.