MORTI SUL LAVORO: OTTO SOLO A GENNAIO
Nel mese di gennaio 2025 il Veneto ha raggiunto quota 8 vittime sul lavoro. Numeri quadruplicati rispetto al medesimo periodo nel 2024 per una tragedia, quella delle morti bianche, che continua ad aggiornarsi con numeri sempre più drammatici.
Tra questi otto lavoratori, ben cinque erano stranieri. Un dettaglio non di poco conto, che sottolinea la necessità di conciliare temi come l’integrazione e l’accoglienza con la sicurezza sul lavoro.
I dati elaborati dal team di esperti dell’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro e Ambiente Vega di Mestre hanno rilevato un’incidenza di mortalità per milione di lavoratori pari a 2,2, superiore alla media nazionale di 2.
Analizzando le diverse realtà, si scopre che Padova e Vicenza si collocano addirittura in zona rossa con un indice rispettivamente di 4,6 e 5,1.
Padova, inoltre, risulta la provincia più colpita dal fenomeno con la metà delle vittime totali, indossando la maglia nera anche per il numero di denunce totali di infortunio.
In aggiunta, lo studio evidenzia come in Veneto le attività manifatturiere siano il settore più colpito dal fenomeno.
La Capogruppo del Partito Democratico in Regione Vanessa Camani sostiene che un’inversione di tendenza sia possibile.
Il Progetto di legge presentato nei giorni scorsi in conferenza stampa mira proprio a combattere questo dilagante fenomeno.
Camani afferma che sia necessario un cambiamento di approccio, in particolar modo nella pianificazione degli interventi, in termini di vigilanza e controllo, ma anche di prevenzione e formazione.
Il Pdl pone particolare attenzione sul personale Spisal, il quale organico risulta insufficiente in termini di varietà, numeri e preparazione per le sfide contemporanee.