TRE MORTI SUL LAVORO: IN FRIULI VITTIMA UN 22ENNE
Tre morti sul lavoro. Tre vite spezzate in meno di dodici ore, tre vite perse tra Nord, Centro e Sud di un’Italia che non riesce ancora a fare i conti con la necessaria sicurezza dei suoi luoghi di lavoro.
Nella serata di lunedì a Sant' Antonio Abate, in provincia di Napoli, un 50enne, dipendente di una ditta di smaltimento rifiuti, è deceduto durante un turno di lavoro, dopo essere rimasto incastrato in un nastro trasportatore. Una fine orribile. In mattinata, alle prime luci dell’alba di martedì, un operaio di 38 anni è invece morto mentre lavorava lungo l’autostrada del Sole, all’altezza di Orvieto, investito da un mezzo pesante mentre operava sulla carreggiata nord in alcuni interventi di manutenzione. È invece il Friuli a piangere la terza vittima di queste tragiche ore. Si chiamava Danilel Tafa, l’ultima, giovanissima morte bianca: era originario di Vajont, e da appena 24 ore aveva compiuto solamente 22 anni.
È morto intorno all’1.30 del mattino, mentre stava riavviando l’impianto per la produzione a cui lavorava alla STM di Maniago, nel pordenonese, azienda che impiega un centinaio di persone e che opera nello stampaggio a caldo. Aveva appena cominciato il turno, quando la macchina per stampare ingranaggi industriali – non è ancora chiaro se a causa di un malfunzionamento oppure per una manovra sbagliata - è esplosa all’improvviso: una scheggia incandescente lo ha trafitto alla schiena, uccidendolo all'istante.
Su quanto avvenuto stanno indagando gli ispettori dello Spisal di Pordenone, i periti dei vigili del fuoco e i carabinieri di Spilimbergo. Alla STM, in segno di lutto, la produzione si è fermata e il turno della mattina è stato sospeso, anche per consentire l'ultimazione dei rilievi. La macchina, costata la vita al giovane, è stata posta sotto sequestro. "Il più profondo cordoglio per la tragica scomparsa di Daniel" è stato espresso dal presidente della regione, Massimiliano Fedriga. Una regione, il Friuli-venezia Giuali, costretto a piangere ancora una volta un suo giovanissimo. Tre anni fa il diciottenne Lorenzo Parelli era morto in un’azienda di Udine durante un’alternanza scuola-lavoro. Daniel la sua scuola l’aveva terminata da un po’: si era diplomato all’Ipsia “Evangelista Torricelli“ di Vajont ed era presto entrato nel mondo del lavoro. Fino alla sua tragica morte: un’altra morte inaccettabile, qualunque sia stata la causa che adesso emergerà dalle indagini.