VERTICE A ROMA, MA NON SI PARLA ANCORA DI REGIONALI
L'attesa riunione tra Meloni, Tajani e Salvini è finalmente andata in scena. Sui è tenuto, l'atteso vertice di maggioranza a Palazzo Chigi, annunciato da settimane e che ha visto la partecipazione anche del leader di Noi Moderati, Maurizio Lupi. Ma per quanto possa sembrare paradossale, i leader del centrodestra non hanno affatto discusso di regionali, o almeno non ufficialmente. A riferirlo è stato proprio Lupi, il primo ad uscire dalla sede governativa dopo oltre un'ora di colloquio. "Spero che l'intesa arrivi presto", aveva detto Salvini in mattinata. Anche perché se in Veneto la Lega propone Alberto Stefani come candidato presidente e parte da una solida base elettorale, in Campania il nome non c'è ancora ma lì c'è una regione da riconquistare al centrosinistra.
Nulla di fatto, come detto. "Non abbiamo parlato di Regionali perché l'argomento dell'incontro era un altro. Se ci rivedremo? Certo", ha dichiarato il leader di Noi moderati all'uscita da Palazzo Chigi. Riunione nel corso della quale, si è poi saputo, ha partecipato anche il ministro per le regioni, Roberto Calderoli. tema del vertice, è stata l'autonomia differenziata: una riunione per definire le pre-intese su tre materia non-LEP - protezione civile, previdenza complementare integrativa, professioni e sanità" con le quattro Regioni che ne hanno fatto richiesta, ovvero Lombardia, Piemonte, Liguria e appunto il Veneto. L'auspicio di Calderoli era di arrivare alla firma delle pre-intese con le regioni prima del 21 settembre, così da poter sbandierare a Pontida questo risultato. Un traguardo sicuramente, per la Lega e in parte anche per il Veneto. Costretto però ad aspettare ancora sia un candidato, sia la data delle regionali, perché i leader si sono visti, ma avevano altro da discutere. E questa – perdonateci - non è propriamente una grande dimostrazione di autonomia delle regioni...