LA DESERTIFICAZIONE DI VENEZIA
Gli insegnanti scappano dal Veneto. Nella provincia di Venezia, gli stipendi degli insegnanti non bastano più per vivere e per questo motivo circa un migliaio di loro ha chiesto il trasferimento per tornare dalle famiglie, che si trovano spesso al Centro-sud.
Le richieste di trasferimento sono state più numerose rispetto agli anni scorsi, per via dell’allargamento posto sulle deroghe. Nonostante ciò, non è detto che tutte le domande verranno accettate. Dipende da quanti posti verranno resi disponibili nelle regioni di residenza che, nel Meridione, sembrerebbero essere saturi in molti casi.
La fuga degli insegnanti non è causata dal solo desiderio di tornare dalle loro famiglie. Le questioni che più li hanno spinti a prendere questa decisione sono il peso del carovita e il costo degli affitti, particolarmente gravosi sugli stipendi esigui del comparto scolastico. Lo stipendio medio di un insegnante di scuola superiore è, infatti, di 1500 euro al mese, pari a quello di un operaio.
La situazione è poi tragica per coloro che si trovano nel centro storico di Venezia, dove gli affitti residenziali sono quasi inesistenti e i canoni alle stelle. La causa? L’invasione del turismo usa e getta, che rende la città invivibile.
Per questi motivi, la Cisl Scuola richiede la predisposizione di un Piano casa per tutti i dipendenti pubblici, allo scopo di rendere gli affitti più accessibili. Inoltre, è stata richiesta l’implementazione dei servizi in sostegno alla genitorialità, primi fra tutti gli asili nido.
Tutto questo avviene mentre l’amministrazione comunale di Venezia decide di destinare gran parte dei suoi fondi ai lavori del nuovo stadio, non preoccupandosi del fatto che gli istituti scolastici stiano arrancando proprio per la mancanza di insegnanti.