TRENTINI, VIA ALLA STAFFETTA DEL DIGIUNO
Un foglio bianco con due sole parole, in stampatello, “Alberto libero”: a Roma, nel corso dell’Assemblea annuale di Articolo 21, il flash mob per Alberto Trentini, il cooperante veneziano detenuto in Venezuela dallo scorso 15 novembre senza che siano state mosse accuse ufficiali a suo carico.
Ma le mobilitazioni per il 45enne lidense sono scattate anche nel territorio: è partito proprio in queste ore un digiuno ad oltranza a cui ha annunciato la sua partecipazione anche il Patriarca di Venezia Moraglia.
All’iniziativa hanno aderito già più di 300 persone, che a turno digiuneranno per tenere accesi i riflettori e chiedere la sua liberazione.
Al Lido, dove vivono i genitori di Trentini, l’angoscia rimane alta. Martedì il Sottosegretario di Stato alla Presidenza Mantovano aveva ribadito come il Governo stia facendo tutto il possibile per riportarlo a casa.
A fargli eco, mercoledì, anche il Ministro degli Esteri Tajani: “non stiamo rinunciando a nessuna iniziativa per riportarlo in Italia, però devo dire che non è facilissimo” ha dichiarato Tajani.
Anche perché i rapporti diplomatici con il regime di Maduro non sono per nulla semplici.
La speranza, allora, è che i fari sulla vicenda non si spengano: per questo, a fine gennaio, una quarantina di persone aveva dato vita ad un flash mob in Piazzetta San Marco.
Nei giorni scorsi, gli amici di trentini erano stati ricevuti anche in consiglio regionale, dove avevano incassato la vicinanza del presidente Ciambetti.
Adesso, invece, il digiuno. Con la speranza che Alberto torni a casa.