BYE BEZOS: A VENEZIA RIMANGONO I SOLITI PROBLEMI
Tre giorni di festa, di lusso sfrenato. tre giorni di città blindata, di taxi introvabili e di caccia al vip in tutta la città. Tre giorni di polemiche feroci, di forze dell'ordine schierate in massa, e di cordoni di sicurezza imponenti. Venezia saluta Jeff Bezos, che domenica pomeriggio ha lasciato insieme alla consorte, Lauren Sanchez, la Laguna che per tutto il weekend, da giovedì in poi, ne ha ospitato le nozze faraoniche da 200 invitati supervip, eventi esclusivi e blindatissimi, per un costo stimato di una quarantina di milioni di euro.
Anche tutti gli invitati alle feste, domenica mattina, erano ripartiti alla spicciolata per il rientro nelgli States, prima fra tutti la coppia Ivanka Trump e Jared Kushner, figlia e genero del presidente degli Stati Uniti, per i quali la sicurezza pubblica si è mobilitata in maniera massiccia per quasi cinque giorni.
Terminate le feste, non si sono placate però le polemiche. Tra l'eccessiva sfarzosità dell'evento, e le misure di sicurezza da G7 - a spese anche cdei contribuenti italiani - le proteste di associazioni ambientaliste e antagoniste tra sabato e domenica si sono fatte sentire.
Proprio 'aspetto economico, è quello che alla fine rimane da chiarire. Indubbio è che Bezos abbia riversato a Venezia e nelle sue attività una vagonata di milioni di euro, per quanto per lui - terzo uomo più ricco del mondo - siano praticamente spiccioli. indubbio è che anche alla collettività veneziana, però, il prezzo sia stato diverso: taxi introvabili, città paralizzata dalle misure di sicurezza, per qualche residente nelle zone rosse addirittura difficoltà a tornare a casa propria. L'indotto economico, ha stimato uno studio estero con l'avvallo del Ministero della Cultura, sfiorerebbe il miliardo di euro, tra ricadute d'immagine e risalto mediatico mondiale del matrimonio dell'anno. Ma poi, a ben guardare, Bezos passa e se ne va, mentre la città lagunare rimane con i suoi cronici problemi. “Venezia non è una città in vendita, nemmeno da affittare al miglior offerente”, hanno urlato per giorni i comitati No-Bezos. Mentre associazioni, comitati e opposizioni si sono chiesti se i soldi, alla fine, finiscano davvero nelle tasche dei veneziani. Prendiamo per esempio Palazzo Papadopoli, l'Hotel 5 stelle lusso del Cinquecento in cui la coppia di novelli sposi ha soggiornato per tre giorni: un mega appartamento da oltre 200 metri quadri con vista sul canal Grande, per un conto di oltre 16 mila euro a notte. Dove sono finiti quei soldi? Nelle tasche magnate indonesiano proprietario della catena alberghiera Aman, con resort in tutto il mondo. I grandi alberghi veneziani, da tempo non sono più in mano ai veneziani. E allora molti di quei soldi, alla fine, sono finiti a rimpinguare le casse di chi a Venezia porta avanti i suoi business, senza pensare davvero agli interessi della città.
