ACCORDO MIGRANTI: ORA IL PROBLEMA PASSA ALL'ALBANIA
Italia e Albania hanno siglato un accordo che prevede la realizzazione di due centri per l’accoglienza per migranti in territorio albanese. L’Italia realizzerà a proprie spese le due strutture che ospiteranno oltre 3mila migranti provenienti dall’Africa e diretti verso le coste italiane con le ormai tristemente note carrette del mare. In queste ore stanno lentamente emergendo i vari dettagli dell’accordo richiesti anche dalla Commissione dell’Unione Europea. Al momento sappiamo che l’accordo che forse deve essere ben definito anche dai due premier che lo hanno proposto, prevede che solo i migranti trovati in mare possano essere tratti in salvo, trasportati al porto di Shengijn in Albania a 70 km dalla capitale Tirana e accolti nelle strutture che avranno secondo quanto emerso completa giurisdizione italiana nonostante le due aree si trovino in territorio albanese. Questo punto lascia molte perplessità sotto vari aspetti ad esempio dal punto di vista delle norme costituzionali o di diritto internazionale o europeo. La Premier Meloni che ha siglato l’accordo sostiene che l’intento è quello di contrastare il traffico di esseri umani, prevenire i flussi migratori irregolari e accogliere in Europa solo chi ha davvero diritto alla protezione internazionale, lanciando un messaggio che potrebbe anche scoraggiare gli sbarchi sulle nostre coste. Chi tenta di entrare in Europa può finire in Albania. Un tentativo simile lo ha fatto anche l’Inghilterra che nel 2022 ha siglato un accordo con il Rwanda che prevedeva l’invio dei migranti in attesa dell’approvazione della richiesta d’asilo in strutture apposite realizzate nel paese africano. Progetto o deportazione forse è questo il suo vero nome, naufragato e dichiarato illegale perché il Paese ospitante non è considerato sicuro.
Servizio di EMILIANO SCHINCAGLIA