COREA DEL SUD, PROROGATO L’ARRESTO DI YOON
È stato prorogato l’arresto del presidente sudcoreano Yoon Suk-yeol: la notizia è stata divulgata nel weekend e la decisione sembra essere stata presa, soprattutto, per la preoccupazione che il presidente possa “eliminare le prove” contro di lui.
La decisione di proroga ha portato circa 40 sostenitori del presidente sudcoreano a tentare di assediare il Tribunale, questi, però, sono subito stati fermati dall’intervento della polizia.
Ma come mai il presidente sud coreano è sotto inchiesta? I fatti risalgono allo scorso dicembre quando Yoon Suk-yeol aveva tentato di imporre la legge marziale e aveva invitato i militari in Parlamento. Tuttavia, la reazione di migliaia di manifestanti e dei deputati contrariati dalla scelta ha portato il presidente a ritirare la decisione. Le conseguenze sono state immediate, a partire dalla procedura di impeachment per sovversione e abuso di ufficio, che ne ha sospeso le funzioni.
L’arresto, invece, risale al 15 gennaio: un’operazione che ha coinvolto agenti di polizia e l’Agenzia dell’Anticorruzione di Seul, che si sono fatti largo nella residenza presidenziale, che ormai era diventata una sorta di bunker, con tanto di filo spinato sui muri.
Le ultime notizie, si hanno da questo weekend, quando si è svolto il processo per decidere se prolungare o meno l’arresto del presidente. La decisione finale è stata quella di prorogarlo, per paura che questo possa “distruggere le prove”.