FALLITI I COLLOQUI PER LA PACE A DOHA
L’organizzazione terroristica Hamas ha annunciato il fallimento dei negoziati a Doha, citando le “grandi divergenze con Israele” come motivo principale.
La dichiarazione arriva dopo giorni di trattative tra gli Stati Uniti e l’organizzazione, occasione in cui l’inviato speciale per il Medio Oriente Steve Witkoff ha proposto il cosiddetto “piano ponte”.
Si tratta di un’iniziativa che include un’estensione del cessate il fuoco fino al 20 aprile, dopo la fine del Ramadan e della Pasqua Ebraica. In tale periodo, inoltre, riprenderebbe il flusso di aiuti alla striscia di Gaza, e si lavorerebbe alla risoluzione del conflitto, dopo il rilascio da parte di Hamas di ostaggi, tra cui Idan Alexander, cittadino israelo-americano.
La risposta dell’organizzazione fondamentalista non si è fatta attendere, ma la decisione di rilasciare solo il precedentemente nominato ostaggio e quattro salme ha scatenato l’ira di Netanyahu, il cui team negoziale è stato escluso dalle trattative. Il premier ha accusato Hamas di “creare tensione tra Israele e gli Stati Uniti”, per poi ritirare la delegazione da Doha.
Insomma, la situazione si sta scaldando e, nonostante la tregua formalmente regga, non mancano i primi segnali di una rottura definitiva.
Nella giornata di sabato un raid israeliano al nord di Gaza ha portato alla morte di nove persone, tra cui un giornalista palestinese.
Mossa che Hamas ha bollato come una “palese violazione del cessate il fuoco”.
Si è ancora lontani dalla stabilità in questa parte del mondo.