REPORTER UCRAINA UCCISA, SUL CORPO SEGNI DI TORTURA
“Corpo 757, maschio non identificato”. Con questa dicitura la Russia ha consegnato all’Ucraina un cadavere in avanzato stato di decomposizione e privato di diversi organi.
Il corpo 757 però un nome ce l’ha: si tratta di Viktoriia Roshchyna, reporter freelance ucraina.
Viktoriia stava lavorando ad un reportage, quando è scomparsa nei territori occupati dai russi, era agosto 2023.
Solo a maggio 2024 le autorità russe hanno ammesso di averla arrestata, e 5 mesi dopo hanno dichiarato la sua morte.
Il 14 febbraio 2025 i resti Viktoriia sono tornati in patria grazie ad uno scambio di corpi.
In Ucraina il test del Dna ha appurato l’identità della salma.
L’autopsia ha rilevato anche segni di pesanti torture, inflitte quando Viktoriia era ancora in vita.
Un costola rotta, bruciature da scosse elettriche, abrasioni e contusioni indicano violenze sistematiche inferte durante la prigionia.
Ma a fare orrore è anche la mancanza di diversi organi. La salma è risultata priva del cervello, dei bulbi oculari e parte della trachea, forse rimossi per nascondere le prove di un soffocamento.
Viktoriia aveva 27 anni, e alla sua memoria è dedicato il Progetto Viktoriia, che mira a far luce sulla sorte dei reporter, ma anche dei civili, incarcerati nei territori occupati dalla Russia.