RETATE ANTI-MIGRANTI, BOOM DI PROTESTE NEGLI STATES
Negli Stati Uniti dilagano le proteste anti-Trump. Le manifestazioni iniziate venerdì scorso a Los Angeles sono divampate in tutto il Paese. Un uragano di contestazioni che si è abbattuto da New York a Seattle, da Chicago ad Atlanta. Cortei organizzati o spontanei che stanno mettendo sotto sopra diverse città d’America.
“Fermate le deportazioni! Abolite l’agenzia per l’immigrazione!”. Sono questi gli slogan più usati in questi giorni di tumulti, partiti in seguito alle ultime retate anti-immigrazione in California. Già centinaia gli arresti nella sola Los Angeles. Un caos che non accenna a fermarsi e che anzi rischia di peggiorare con l’arrivo di oltre 700 marines inviati da Trump. Il presidente americano ha intenzione di porre fine alle proteste con la forza. “Quando ci sarà la pace, i soldati se ne andranno” ha dichiarato il tycoon che ha paragonato i manifestanti a degli “animali”.
Delle misure che stanno obbligando la sindaca dem di Los Angeles, Karen Bass, a correre ai ripari. Nella giornata di ieri ha istituito un coprifuoco notturno in diverse aree della città per fermare vandali e saccheggi. Una mossa che – a detta sua – non sarebbe stata necessaria se Trump non avesse ordinato quelle missioni anti-migranti.
Interessati dai raid anche alcuni cittadini italiani. Il rischio per loro sembrava quello di essere trasferiti nel carcere di Guantanamo. Un’eventualità però smentita dallo stesso Ministro degli Esteri, Antonio Tajani, che ha assicurato il rimpatrio dei connazionali arrestati.