LA CORTE EUROPEA BOCCIA I CENTRI IN ALBANIA
Viaggio a sorpresa per Giorgia Meloni, che ha attraversato il Mediterraneo per portare avanti le sue politiche in tema di immigrazione.
Prima tappa, ieri in Tunisia, dove ha affrontato il tema del piano Mattei per l’Africa. Programma che include progetti energetici e investimenti nel settore dell’idrogeno e dell’irrigazione.
Oggi, invece, la premier ha raggiunto la Turchia, per discutere il dossier migranti. E non è un caso: il Nord Africa ricopre un ruolo chiave in questo frangente.
Se la Tunisia è importante per l’accordo stipulato con la Libia per una migliore gestione delle frontiere, la Turchia esercita una grande influenza nel quadrante libico, grazie alla strategia politica del presidente Erdogan.
E proprio la Libia potrebbe essere la prossima destinazione della presidente, considerando le numerose partenze di migranti nell’ultimo mese.
Ma per le scelte del governo italiano oggi è stata una giornata tutt’altro che positiva. La Corte di Giustizia Europea ha, infatti, bocciato la politica sui centri di detenzione per migranti in Albania, cavallo di battaglia del governo Meloni. La Corte ha stabilito che non è possibile considerare sicuro uno stato che non offra protezione sufficiente a tutta la sua popolazione. Questo dovrà, quindi, essere riconosciuto da un tribunale, per la salvaguardia delle minoranze presenti.
Un duro colpo alle strategie di gestione dei migranti in Italia.