LA SARDEGNA (AUTONOMA) ORA IMPUGNA IL DDL AUTONOMIA
La giunta regionale della Sardegna guidata dalla governatrice pentastellata Alessandra Todde ha deciso, con una apposita delibera, di impugnare la legge sull'autonomia differenziata. Di fatto, inviando alla Corte Costituzionale la richiesta di annullare totalmente o parzialmente la legge ormai entrata in vigore: il testo del ddl Calderoli, approvato alla Camera in via definitiva lo scorso 19 giugno, e poi promulgato dal Capo dello Stato e pubblicato in Gazzetta Ufficiale, secondo la giunta regionale sarda, che ne ha inviato la questione alla Consulta con una delibera di 55 pagine, rappresenterebbe «un danno per le Regioni a statuto speciale che rischia di aumentare le disparità».
Tra le cinque regioni a guida centrosinistra, che hanno già avanzato una richiesta di referendum abrogativo per il quale opposizioni e sindacati continuano la raccolta di firme in tutta Italia, a presentare ricorso alla Corte costituzionale è stata quindi l'unica che gode già di un'autonomia, ben superiore rispetto a quella prevista della nuova legge: lo statuto speciale. Secondo la presidente sarda Todde, però, l'autonomia differenziata non solo violerebbe l'articolo 116 della Costituzione, eccedendo i limiti previsti per l'Autonomia differenziata, ma infrangerebbe «il principio di leale collaborazione tra Stato e Regioni», creando un danno per quelle a statuto speciale perché consentirebbe il trasferimento di intere materie alle Regioni, anziché solo di "ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia", come recita la Carta.
Le critiche arrivano, immediate, dal centrodestra sardo. "Con l'impugnazione della legge sull'autonomia, la Sardegna abbandona definitivamente la storica battaglia sull'autonomia e la conseguente capacità di autodeterminazione", ha affermato il deputato sardo di Fratelli d'Italia Francesco Mura. "Non esistono due livelli di azione o di pensiero su argomenti così delicati, o si è a favore del principio di distribuzione delle competenze, e quindi l'autogoverno dei territori, o si è contro. La presidente Todde ha scelto di stare contro, rinunciando definitivamente alla storica battaglia della Regione Sardegna per avere riconosciuto il diritto di autonomia, autogoverno e di autodeterminazione".