MATTARELLA “SERENO” RIGUARDO AGLI ATTACCHI RUSSI
Il discorso pronunciato dal Presidente della Repubblica lo scorso 5 febbraio all’Università di Marsiglia non è piaciuto alla Russia; la portavoce del Ministero degli Esteri Maria Zacharova lo ha criticato duramente.
La risposta ufficiale si è fatta attendere. In un intervento sulla tv di stato russa, Zacharova ha affermato che Mattarella abbia “comparato la Russia al terzo Reich” e che “ciò non può e non sarà mai lasciato senza conseguenze”.
Un secondo round è arrivato oggi, in concomitanza con un cyberattacco di hacker filorussi contro il “russofobo” Mattarella.
La questione ha alimentato anche il dibattito domestico. Una rara occasione in cui tutti i partiti sembrano d’accordo nel condannare gli attacchi russi al presidente, simbolo dell’Italia e della sua democrazia, ha portato a un’ovazione di due minuti alla Camera.
Non sono mancate le critiche da parte dell’opposizione nei confronti del governo. Se, infatti, la risposta ufficiale dell’esecutivo alla prima sferrata di settimana scorsa non si è fatta attendere, ora le istituzioni hanno scelto la strada del silenzio.
Complice anche il summit europeo per la pace in Ucraina a Parigi, al quale è al momento presente la presidente del Consiglio Meloni, questa ha scelto di non prendere una posizione netta, data la complessità della situazione geopolitica in atto.
Dal canto suo, il Presidente Mattarella, in occasione di una visita di Stato con la sua controparte montenegrina, ha ribadito la sua posizione e quella dell’Italia: una posizione all’insegna del rispetto del diritto internazionale e della sovranità di ogni Stato.
“La speranza” - continua il Presidente della Repubblica – “è che si raggiunga una pace giusta in Ucraina, e che non sia fittizia e fragile”.
La dichiarazione di chiusura riafferma la solidità della Nato, “non vi è pericolo che (il legame) possa essere incrinato” ribadisce il Capo di Stato.