AVEVA PERSO LA GIACCA: RAPINATORE BECCATO COL DNA
C'è voluto quasi un anno e mezzo per assicurare alla giustizia l'assalitore di un anziano della Bassa Padovana, rapinato e ferito in casa da due malviventi che, dal luglio del 2023, erano riusciti a far perdere le loro tracce. Ma la giustizia, prima o poi, presenta il conto, e per quanto con un po' di ritardo, l'importante è che alla fine sia giunta, almeno per il primo dei due rapinatori.
Dopo mesi e mesi di indagini, infatti, i Carabinieri del nucleo operativo del comando provinciale di Padova sono riusciti a dare un volto, e a far emettere un ordine di custodia cautelare da parte del Gip del Tribunale di Rovigo, a carico di un cittadino albanese di 34 anni: è accusato di rapina aggravata e lesioni personali aggravate, ed dopo essere stato arrestato si trova rinchiuso nel carcere di Santa Maria Capua Vetere, in provincia id Caserta.
In piena notte, erano circa del 2 del mattino, l'anziano residente a Montagnana si era svegliato di soprassalto nel suo letto, si ritrovò di fronte due malviventi col volto travisato, che l'avevano dapprima minacciato con un cacciavite e percosso ripetutamente, anche con un cavo elettrico, per poi fuggire con un bottino di circa 14 mila euro in contanti, che l'anziano, attinto da diverse ferite su tutto il corpo, custodiva in casa.
C'è voluto più di un anno, ma oltre alla descrizione della vittima, è stato fondamentale il ritrovamento, all'interno della casa, di un giubbotto catarifrangente perso da uno dei due rapinatori: le analisi scientifiche hanno rilevato il profilo genetico di uno dei rapinatori, che è finito agli arresti. ora si stringe il cerchio, per dare un volto anche al secondo.