DELITTO DI LIMENA, ARRESTATO IL PRESUNTO OMICIDA
E’ stato arrestato Alessio Battaglia, ricercato per la morte di Franco Bergamin, l’80 enne di Limena trovato senza vita in un armadio all’interno del suo appartamento nel pomeriggio di mercoledì.
Battaglia, 40 anni e coinquilino dell’anziano, è stato rintracciato a Monfalcone, in provincia di Gorizia, dove si trovava a casa di un’amica.
Da 24 ore i Carabinieri monitoravano l’edificio e, appena è stato possibile, è scattato il blitz che, nel corso della notte, ha portato al suo arresto.
Dopodiché, davanti al pm che lo interrogava, il 40enne ha fatto le prime ammissioni: ha parlato di una lite scoppiata lo scorso 22 gennaio e poi degenerata. A quel punto, arrestato per omicidio volontario, è stato trasferito al carcere due Palazzi di Padova in attesa della convalida del fermo.
Nelle stesse ore il medico legale stava effettuando l’autopsia sul corpo di Franco Bergamin. Ucciso, è emerso, con grande ferocia, al punto che il suo assassino gli avrebbe spezzato il collo.
Secondo gli inquirenti Battaglia, dopo averlo ucciso, forse addirittura a mani nude, lo avrebbe avvolto in due sacchi della spazzatura, gli avrebbe legato i piedi e lo avrebbe messo dentro un armadio in un ripostiglio. Armadio sigillato poi alla buona con del nastro adesivo.
A quel punto avrebbe spruzzato del profumatore d’ambienti in grande quantità per nascondere l’odore del corpo in decomposizione per guadagnare tempo e poi sarebbe fuggito.
Una fuga, se le date troveranno riscontro, durata dodici giorni. Fino a quando la sorella della vittima non aveva chiamato i Carabinieri dicendo di non avere sue notizie da giorni.
Fin dal primo momento, l’attenzione degli inquirenti si era rivolta su Battaglia, che da alcuni mesi conviveva con Bergamin.
Le indagini ora proseguiranno: da chiarire ci sono ancora alcuni punti oscuri. Quale il rapporto tra i due, prima di tutto, e cosa sia realmente successo lo scorso 22 gennaio, nel corso di quella lite che poi, a detta di Battaglia, sarebbe degenerata.