GAP SALARIALE E STIPENDI BASSI: SIT IN A SCHIAVONIA
Presidio davanti all’Ospedale di Schiavonia per denunciare il crescente divario salariale che colpisce le lavoratrici e i lavoratori della sanità pubblica. Una protesta, voluta dalla Cgil funzione pubblica, che mette in evidenza una disuguaglianza ancora più grave nell’Usl 6 Euganea, che si trova a fronteggiare il più basso budget contrattuale tra tutte le Usl venete.
Secondo i dati forniti dal sindacato, le donne nel settore sanitario guadagnano, in media, il 28% in meno rispetto ai colleghi maschi, con differenze ancora più marcate all’interno dell’Usl 6 Euganea, dove un’infermiera guadagna da 200 a 250 euro in meno al mese rispetto a un collega che lavora in altre province, come quella di Venezia.
Le strutture sanitarie locali sono anche costrette a fronteggiare gravi carenze di personale. Doppi turni, riposi mancati e irregolarità lavorative sono all’ordine del giorno, con un carico di lavoro che finisce per pesare di più su chi è già sotto pressione.
In questo contesto, il sindacato critica l’aumento salariale proposto dal Governo, che si limita a meno del 6%, mentre l’inflazione è salita al 17%. Una soluzione che, secondo la Cgil, non fa altro che impoverire ancora di più il personale sanitario già fortemente penalizzato.
Medici e infermieri sono ogni giorno in prima linea nel garantire la salute pubblica, spesso lavorando in condizioni difficili. Un aumento salariale equo, riteniamo, non è solo un diritto, ma una necessità vitale, soprattutto in un settore così cruciale.