GIALLO DI FONTANIVA, AL LAVORO ANCHE I RIS DI PARMA
Serviranno le analisi balistiche dei Ris di Parma, per provare a svelare i contorni di un mistero che da venti giorni rimane un giallo senza soluzione. L'8 giugno scorso Fatos Cenaj, 58enne di origine albanese da un paio d'anni residente a Fontaniva, nell'Alta Padovana, veniva colpito alla testa da un proiettile, che attraversandogli il cranio da parte a parte gli ha tolto la vita, nonostante per due giorni i medici abbiano tentato in tutti i modi di tenerlo aggrappato alle macchine, inutilmente. Da allora, ben pochi indizi sono arrivati tra le mani dei carabinieri, che non hanno mai smesso di scandagliare nel passato dell'uomo, che in Albania era stato per tuta la vita un agente carcerario, e nei dintorni della sua attuale vita padovana, descritta da tutti coloro che lo conoscevano come irreprensibile. Regolamento di conti, o proiettile vagante che l'ha ucciso per errore? Di certo l'assenza del proiettile dal corpo, e il mancato ritrovamento del bossolo nei dintorni del luogo dove l'uomo era stato ritrovato riverso a terra, complicano il quadro investigativo.
La Procura di Padova, a tre settimane da fatto, ha deciso perciò di affidare una perizia balistica al reparto scientifico dei carabinieri, i rinomati RIS di Parma. Starà ai loro esperti provare a ricostruire quale arma abbia colpito mortalmente il 58enne, e soprattutto quale potrebbe essere stata la traiettoria di tiro, se dal boschetto vicino alla strada oppure da un altro punto delle vicinanze. Tutti elementi che per ora rimangono un mistero, e che non aiutano gli inquirenti a fare luce su un fatto che non ha ancora una spiegazione. Il tipo di ferite, riscontrate anche dal medico legale durante l'autopsia, fanno ipotizzare che il colpo mortale difficilmente sia partito in maniera accidentale, raggiungendo la vittima dietro l'orecchio ad altezza uomo. Ai carabinieri, ora, spetta cercare qualche tassello in più di un puzzle che ha ancora molte tesserine fuori posto.
