IL "BEL RENÈ" IN CASA DI RIPOSO NEL PADOVANO
PADOVA- Una vita costellata di crimini quella di Renato Vallanzasca nato nel ‘50 a Milano. Una lunga scia di rapine, violenza, morti, rapimenti, rivolte in carcere e rocambolesche fughe. Sconosciuto ai più giovani ma per chi ha qualche anno “il bel Renè” così veniva chiamato per il suo bell’aspetto e gli occhi chiari, nomignolo da lui sempre detestato, viene considerato ancora oggi come il criminale italiano più violento e sanguinario di tutti i tempi. Un curriculum criminale che origina nei quartieri milanesi dov’è nato e cresciuto Comasina e Giambellino . Vallanzasca con la sua banda si impone nella mala milanese e dagli anni ‘70 in poi non si è mai fermato davanti a nessuno, armi in pugno non ha risparmiato: agenti di polizia, banchieri, negozianti. E’ accusato anche dell’omicidio in carcere di uno dei suoi ex fedelissimi Loi. Inoltre no è chiaro il rapporto con la Nuova Camorra Organizzata il cui vertice era Cutolo. lI numeri descrivono chiaramente la caratura criminale di Vallanzasca: è stato condannato a 4 ergastoli e 295 anni di reclusione di cui 52 trascorsi effettivamente in carcere. Più volte ha tentato la fuga anche riuscendoci. Scappo da un oblò del traghetto che lo trasferiva da Genova al carcere di Nuoro nell’ ’87 , anche dalla struttura detentiva sarda riesce a fuggire per finire a scontare la pena a Voghera. A Milano invece qualche anno prima nell’ ‘80 fugge pistola in pugno da San Vittore seminando il panico nelle vie limitrofe , al telefono la parziale testimonianza di quanto accadde quel giorno. Ora Vallanzasca all’età di 74 anni con seri problemi di salute , soffrirebbe infatti di una forma avanzata di demenza e faticherebbe a camminare è stato trasferito su disposizione del Tribunale di sorveglianza di Milano a scontare il resto della pena in una Casa di Riposo "Opera della Provvidenza" a Sarmeola di Rubano nel padovano