LA CARICA DEI 775 ASPIRANTI MEDICI SPECIALIZZANDI
A vederli lì tutti insieme sotto il sole in attesa che si aprano le porte della Fiera sembra stiano aspettando di entrare ad un concerto.
E invece sono i 775 aspiranti medici specializzandi in attesa del test d’ingresso.
L’inizio della prova, nazionale e quindi contemporanea in tutta Italia, è fissato per le 14 ma i preparativi scattano già diverse ore prima.
Nel frattempo ci si saluta, ci si confronta, si condividono ansie e timori.
Al momento di entrare ciascuno riceve un sacco dentro cui inserire lo zaino e tutti i propri effetti personali. Può portare con sé al banco giusto qualcosa da bere e da mangiare. Superata la fase del riconoscimento – e in questo caso sembra più che altro di essere in aeroporto – ci si può andare a sedere.
In tutta Italia, martedì, hanno partecipato al concorso nazionale più di 15 mila laureati in Medicina.
Ci vorrà ancora qualche giorno però per sapere in quanti potranno accedere a una delle 48 Scuole di Specializzazione dell’Università di Padova. Alcune sono super gettonate, come Cardiologia e Ginecologia. Altre invece sono in cronica carenza di iscritti: su tutte Chirurgia generale, Anestesia e rianimazione e Pronto Soccorso.
Tre specialità però fondamentali in ospedale. E se a ciò si aggiunge la continua fuga verso il privato o, ancora peggio, all’estero, ecco che per le Università è fondamentale trovare il modo di renderle di nuovo appetibili.
E abolire il numero chiuso per entrare a Medicina potrebbe essere una soluzione? I primi ad essere scettici sono proprio i medici di domani.